Il progetto

Chi sono? Perché ho deciso di creare una tesi interattiva? Perché proprio Star Wars?

Chi sono?

Mi chiamo Italia (ma tutti preferiscono chiamarmi Lia), ho 30 anni, sono abruzzese e amo senza limiti Star Wars.

Nella vita non mi occupo di cinema (mi piacerebbe assai), tanto meno di space fantasy. Nel quotidiano sono titolare di una piccola attività imprenditoriale che aiuta le attività commerciali a raccontarsi sul web e sui social media (www.3991.it). Negli anni ho sempre dato molta importanza alla formazione, motivo per cui dopo diverse imprese (per niente facili) ho deciso di laurearmi in Lettere, Cinematic Arts and Television production presso l’università Guglielmo Marconi di Roma.

Da qui il connubio Tesi – Star Wars – Sito web. 

Sono una web designer di professione, amo immensamente Star Wars e mi sto laureando di Lettere, Cinema e Televisione. Quindi, all’inizio della stesura del progetto ho pensato: “Perché non creare una tesi interattiva?” Beh… Detto, fatto!

Le domande importanti

La Tesi di Laurea

La mia tesi di laurea risponde a cinque domande:

  1. Quali sono le caratteristiche di regia e fotografiche che hanno reso Star Wars unico al mondo?
  2. Da cosa e da chi deriva Star Wars? Quali sono state le influenze e gli studi che hanno portato George Lucas a creare un capolavoro del genere?
  3. Star Wars, come affronta il dualismo bene / male?
  4. Chi sono i fan di Star Wars e perché per loro è così importante?
  5. Cosa accade sui social media quando si parla di Star Wars? 
Le domande importanti

Che significa tesi interattiva?

La versione cartacea, tra paragrafi e capitoli, si intervalla di immagini. Ogni immagine (oltre alla fonte di appartenenza con link esterno) presenta un Qr code che scansionato porta al capitolo presente su questo sito. In questo modo il lettore ha la possibilità di guardare con un’altra prospettiva l’immagine proposta e di addentrarsi nei diversi contenuti.

Le domande importanti

Perché analizzare Star Wars da un punto di vista sociale e non solo tecnico?

Ognuno di noi ha un modo specifico di guardare il mondo. Il mio è quello di dargli costantemente una spiegazione, di comprendere il significato di ciò che accade attorno a me e soprattutto di capire ciò che gli altri vogliono comunicare.

Sin da quando ero piccola sentivo parlare di Star Wars (sono classe ’91, quindi erano già tante le cose da dire a tal proposito) ma, fino ai vent’anni, non ho mai pensato di approfondire l’argomento, tanto meno di guardalo. Ho sempre cercato prodotti televisivi di evasione, possibilmente che accomunassero musica e amore (sì, sono una romanticona che ama ballare e cantare), fino a quando non ho scoperto gli X-Men. Da quel momento tutto è cambiato. Ho iniziato a leggere fumetti, manga e a scovare curiosità e segreti dell’immaginazione in tutte le sue forme.

Dagli X-Men a Star Wars è stato un attimo. Da lì il desiderio di andare oltre.

In quel periodo mi occupavo già di design e la spettacolarità della fotografia e degli effetti speciali mi avevano colpita subito. Ma quello che mi aveva davvero acceso la lampadina (in testa e nel cuore) era il modo in cui il bene e il male venivano affrontati, capendo che la lotta poteva essere davvero speranza e non solo sopravvivenza.

Così, tra un gadget e l’altro, presi dal tabacchino alle fiere più attese dell’anno, diventai una “collezionista Star Wars”, una di quelle persone che comprano due pacchetti di patatine con la faccia della Principessa Leila sopra, uno da aprire e mangiare e l’altro da tenere sulla mensola della libreria come fosse un diamante prezioso.

Intanto, lavoravo senza sosta, continuavo il mio percorso di studi, guardavo film e serie tv “come se non ci fosse un domani” e nutrivo in me la speranza di poter vivere Star Wars non solo da spettatrice ma anche da partecipante.

E d’improvviso l’opportunità arrivò.

Era inverno inoltrato, mi trovavo a Roma e stavo sostenendo con la Professoressa Rubichi V. l’esame di “Storia della Fotografia cinematografica”. Tra un argomento e l’altro del programma di studio venne toccato l’argomento Star Wars e proprio in quel momento pensai alla possibilità di poter approfondire la saga con una tesi dedicata. Una domanda in più e una risposta di troppo su l’ultimo film della produzione “Star Wars,The Last Jedi”, che la Forza arrivò e la proposta divenne reale. Realizzai così che avrei scritto la mia tesi di laurea su Star Wars.

Ed ora, eccomi qui a vivere Star Wars al suo interno, a capirne i suoi meccanismi e a condividere con tantissime persone quello che George Lucas ha messo su piazza, (senza ancora fermarsi per fortuna), quarantacinque anni fa.

Questo è il motivo per cui ho deciso di affrontare e studiare Star Wars da un punto di vista non solo tecnico ma anche sociale.